Il datore deve fornire adeguata prova della condotta contestata nel licenziamento disciplinare
NEWS DEL 11 SETTEMBRE 2024
La Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, con l’ordinanza del 20 giugno 2024, n. 17032, ha chiarito, in materia di licenziamento per motivi disciplinari, che spetta al datore di lavoro l’onere di dimostrare in maniera adeguata e convincente la fondatezza della condotta addebitata, la sua gravità e la proporzionalità della sanzione adottata. L’esame dei fatti, l’interpretazione delle norme disciplinari e l’applicazione dei principi di equità devono essere condotti con rigore e coerenza, evitando ogni forma di arbitrio e assicurando il rispetto dei diritti del lavoratore. La giusta causa di licenziamento deve essere determinata con certezza e imparzialità, evitando letture estensive che possano pregiudicare i diritti del dipendente. In caso di mancanza di prova del fatto contestato o di una sanzione sproporzionata, è prevista la reintegrazione, secondo i criteri fissati dalla giurisprudenza consolidata.