Legge di Bilancio 2025: le novità sui rimborsi delle trasferte
NEWS DEL 8 GENNAIO 2025
Con l’entrata in vigore il 1° gennaio 2025 della Legge di Bilancio 2025 (L. 30 dicembre 2024, n. 207), sono state introdotte modifiche significative riguardanti i rimborsi delle spese per le trasferte, che interessano sia i lavoratori dipendenti che i professionisti.
Rimborsi per i lavoratori dipendenti
Il comma 81 della nuova legge interviene sull’articolo 51, comma 5, del TUIR, modificando la disciplina fiscale dei rimborsi legati alle trasferte. Da quest’anno, i rimborsi delle spese per vitto, alloggio, viaggio e trasporto (limitati a taxi e NCC) non saranno soggetti a imponibilità fiscale a condizione che i pagamenti siano effettuati tramite sistemi tracciabili, quali versamenti bancari o postali, oppure altri metodi diversi dal contante.
Novità per i lavoratori autonomi
Per i liberi professionisti, viene introdotto il nuovo comma 6-ter all’articolo 54 del TUIR. La norma stabilisce che le spese relative a prestazioni alberghiere, somministrazione di alimenti e bevande, viaggi e trasporti (taxi e NCC) – sia quelle addebitate analiticamente al committente sia quelle rimborsate in maniera analitica – sono deducibili solo se i pagamenti avvengono tramite strumenti tracciabili, come bonifici bancari o postali, o altri sistemi non in contante.
Deduzioni per le spese di vitto e alloggio
Anche l’articolo 95 del TUIR è stato aggiornato con l’introduzione del nuovo comma 3-bis, che disciplina la deducibilità delle spese sostenute per vitto, alloggio, viaggio e trasporto (inclusi taxi e NCC). Per le aziende, tali spese, incluse quelle rimborsate analiticamente ai lavoratori dipendenti o autonomi, sono deducibili solo se pagate attraverso modalità tracciabili.
Spese di rappresentanza
Infine, l’articolo 108, comma 2, del TUIR subisce una modifica per quanto riguarda le spese di rappresentanza. Anche in questo caso, la deducibilità dal reddito d’impresa è consentita unicamente se i pagamenti sono effettuati con sistemi tracciabili come versamenti bancari o postali, oppure con altri strumenti non in contante.
Queste nuove disposizioni rafforzano l’obbligo di tracciabilità nei pagamenti, promuovendo una maggiore trasparenza fiscale sia per le imprese che per i professionisti.
Link alla comunicazione:
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2024-12-31&atto.codiceRedazionale=24G00229&elenco30giorni=true